La trama
Durante una pericolosa missione nell'Europa
dell'Est voluta da Mr. Church (Bruce Willis), Tool viene assassinato da
un gruppo di sanguinari combattenti, alle dipendenze di un terrorista
disposto a cambiare l'assetto geopolitico del mondo intero con sei chili
di plutonio per uso militare pronto ad esplodere. I suoi compagni, i
mercenari al servizio della Cia guidati da Barney Ross (Sylvester
Stallone), a cui si sono aggiunti i due nuovi membri Billy Timmons (Liam
Hemsworth) e Maggie (Yu Nan), giurano di vendicarsi un giorno
dell'omicidio e lavorano affinché ogni minimo dettaglio sia ben
pianificato. La rivalsa per i mercenari arriverà dopo una lunga scia di
distruzione tra le fila delle forze nemiche.
Solo a tratti l’ironia riaffiora con successo,
per esempio con una freddura su Chuck Norris riportata dallo stesso
Norris o quando Dolph Lundgren cita i propri studi scientifici, e sono
impagabili Schwarzy e Willis su una Smart dove stentano a entrare. Le
altre battute sono però stantie: «Houston, abbiamo un problema». O
persino penose: «Ora chi manca? Rambo?». Anche questa volta, poi, non
c’è il minimo senso dell’epica: nonostante in inglese I mercenari
si chiamino “sacrificabili” in realtà non lo sono affatto. Inoltre
hanno un bel dire gli attori che i personaggi umani e non supereroi,
quando a ben vedere sono messi meno in difficoltà degli Avengers.
Apprezzerà comunque il pubblico di riferimento, ossia i nostalgici degli
action un tanto al chilo dei tempi andati, ma solo fino a un certo
punto. Il duello finale tra Stallone e Van Damme è coreograficamente
nullo: Schwarzenegger chiosa che sono pezzi da museo, ma più che una
battuta è un’amara constatazione.
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